I “RICORDI” DEI PAZIENTI
La seconda terapia che prendiamo in analisi dopo la ROT, è la La Life Review Therapy, pensata e teorizzata da Robert Butler intorno agli anni Sessanta, che utilizza un approccio più narrativo, come vedremo successivamente.
Il dottore, fin dagli inizi delle sue ricerche, ebbe l’intuizione di utilizzare la naturale tendenza degli anziani a ricordare e a raccontare le loro esperienze del passato. I ricordi sono considerati dall’autore della ricerca come una risorsa importante di cui avvalersi, al fine di migliorare il benessere psicofisico e l’umore di tutti gli anziani, in maniera tale da ridurre il loro isolamento e rinforzare l’autostima e l’identità della persona. Il ricordo diventa quindi lo strumento principe per gettare un ponte tra passato e presente, al fine di poter interpretare e vivere meglio la realtà quotidiana.
Questa terapia della Reminiscenza consiste in un intervento riabilitativo del paziente. Il punto cardine di questo tipo di terapia sono i “ricordi” dei singoli pazienti, che vengono considerati importanti per stimolare i pochi residui mnestici e, anche, per ricordare le loro esperienze emotive.
In questa terapia, la propensione dell’anziano a rievocare il suo passato è fondamentale in quanto, tale intervento, sfrutta i ricordi come uno strumento importante per creare un ponte tra il suo passato, il presente e il futuro, con l’obiettivo di interpretare e vivere al meglio la propria realtà quotidiana. Il recupero dei ricordi è meno difficile di quanto noi pensiamo, in quanto la storia che ci viene raccontata risuona continuamente all’interno degli anziani che per anni hanno narrato le loro avventure.
Questo processo punta a potenziare le capacità mnesiche, utilizzando i ricordi passati uniti con quelli presenti, in questo modo si punta a un funzionamento maggiore della memoria recente.
La Terapia della Reminiscenza può essere suddivisa in due modalità:
- Informale, ovvero tutte quelle attività che vengono svolte durante la giornata
- Formale, che comprende tutte le attività strutturate appositamente per gli anziani.
Questa parte di terapia può essere svolta sia a livello individuale e sia a livello collettivo in gruppi di piccole dimensioni. In questa modalità è molto utilizzata quando gli anziani si ritrovano all’interno di residenze. La si può richiedere anche presso centri specializzati, come Azione Cognitiva a Torino.
Molto spesso viene domandato agli anziani di ricordare tramite l’utilizzo di ausili al fine di rendere anche più dinamica l’interazione con il terapista. Questi strumenti possono essere:
- Musica
- Foto
- Lettere
I terapisti usano questo tipo di terapia anche per trattare la depressione nelle persone più anziane e affette da demenza. La terapia di revisione della vita può promuovere una migliore autostima. Infatti, guardare indietro nel proprio passato può aiutare molte persone a sentirsi orgogliose di ciò che hanno realizzato nella loro vita e a guardare al presente con maggiore fiducia e felicità.